I miei testi | Io fo
Io fo, io fo, ma che bravo che so'.
Io fo, io fo, ma che bravo che so'.
Fu così che duemila anni dopo
c'è chi 10 ammazza, ma solo per gioco.
È diventato il mistero buffo,
ma di buffo c'era molto poco.
Io fo, io fo, ma che bravo che so'.
Io fo, io fo, ma che bravo che so'.
Io fo presto a giudicare,
fo di tutto per campare
alle spalle della gente,
fo il buffone intelligente
mentre passo il capodanno
con i principi e i marchesi,
per il resto tutto l'anno
fo la critica ai borghesi.
Io fo, io fo, ma che bravo che so'.
Io metto il chiodo e tu batti
col martello dei matti;
ridi ridi anche tu
mentre il chiodo va giù.
Ammazziamolo quell'Uomo
che ci porta la speranza,
ma da quando è nato il mondo
nessuno mai è vissuto senza.
E bravi, bravi,
siamo tutti quanti bravi, bravi.
Non vogliamo il crocifisso,
a noi basta uno stoccafisso,
adoriamo solo il sesso
perché accà nisciuno è fesso.
Siamo esseri normali
con istinti naturali,
questa vita è una gran festa
e non ci piace chi la guasta.
E la sera alla tivù
parlo io o parli tu,
a noi piace anche il tigì,
vogliamo ridere con ti.
E bravi, bravi,
siamo tutti quanti bravi, bravi.
Noi cristiani reclamiamo per tutto,
ma dentro agli occhi abbiamo un bel prosciutto,
ci vergognamo per la caccia alle foche,
se ammazzi un figlio le proteste son poche.
E bravi, bravi,
siamo tutti quanti bravi, bravi.
E la domenica alla messa
tutti quanti in fila indiana
come fossimo ai binari
della metropolitana,
poi usciti dal portone
con la santa comunione
siamo certi che lassù
è contento anche Gesù.
E la sera alla tivù
se parlate di Gesù
fate pure, ma con gusto,
in fondo ridere è più giusto.
Io fo, io fo, ma che bravo che so'.
Io fo, io fo, ma che bravo che so'.
Questo Cristo un po' invadente
con la faccia da pezzente
dimmi in fondo: ma chi è
per giudicare me e te?
Io fo, io fo, ma che bravo che so'.